Si tratta di 54 scatti realizzati dall'Autore nel 1979 con una reflex analogica (Exakta RTL 1000) con obiettivo aus-Jena 50 mm e pellicola Ilford FP4, sviluppata in proprio. I negativi sono stati digitalizzati moltissimi anni più tardi.
La sequenza illustra il sacrificio di un maiale (u' puorc) nelle campagne di Montecalvo Irpino (Avellino). Nei miei ricordi (all'epoca avevo 24 anni) sono rimaste impresse le urla disperate del maiale mentre veniva condotto alla morte, come se comprendesse perfettamente la fine che gli era destinata, a cui rispondevano urla altrettanto disperate "di solidarietà" di altri maiali in lontananza, anche se per essi ancora non era giunto ancora il momento della mattanza. A tale disperazione faceva contrasto l'allegria da festa grande che si dipingeva sul volto dei partecipanti al rito. Ormai queste tecniche così cruente sono vietate per legge e le modalità con cui si sacrificano gli animali sono del tutto diverse, anche se la successiva preparazione per le fasi di lavorazione non è cambiata di molto. Ma all'epoca era una gran festa a cui partecipavano le famiglie delle masserie del circondario che si aiutavano reciprocamente. A tutto il rituale del sacrificio faceva seguito un gran pranzo caratteristico a base di carne di maiale e peperoni sott'aceto.
Ricordi ed emozioni indelebili di un tempo andato.