Il Tempo è il Confine Assoluto, il reale limite con il quale ogni essere umano deve confrontarsi in ogni istante della propria vita. Confine che da sempre l’Umanità percepisce come angosciosamente invalicabile.
Il concetto di Tempo affascina e sconvolge la specie umana fin dalla preistoria. Tutta la Filosofia si svolge attraverso interpretazioni del tempo come dimensione esteriore ed interiore. E solo l’Essere umano è in grado di pensare allo scorrere del tempo come entità a sé stante, indipendentemente dal suo manifestarsi nel flusso delle cose.
Anche se la Fisica ci dice il contrario (che il tempo è una entità variabile, che esso è funzione della velocità e del campo gravitazionale, che tutte le equazioni della Fisica sono invarianti rispetto al tempo, il che vuol dire che non solo non esiste la “freccia del tempo” ma ne mette in dubbio la stessa esistenza relegandola a nostra interpretazione della realtà) percepiamo il tempo come una dimensione che scorre ineluttabilmente dal passato al futuro, dalla nascita alla morte di tutto ciò che di animato ed inanimato esiste nell’Universo, il quale esso stesso a sua volta fluisce dal Big Bang alla Morte Termica. Non a caso identifichiamo l’essere divino con qualcosa che da sempre esiste e sempre esisterà, non soggetto al Tempo. Mentre dominiamo le tre dimensioni spaziali siamo solo passivi spettatori della dimensione temporale nella quale possiamo solo muoverci, tutti insieme e tutti allo stesso modo, volenti o nolenti, in un solo verso.
Il progetto presentato concettualizza l’atteggiamento dell’Uomo nei confronti del tempo, cercando di rappresentare, in maniera estremamente essenziale, le paure e le speranze, le illusioni e prese di coscienza, gli archetipi degli atteggiamenti nei confronti dell’Entità Tempo.
Lavoro svolto nell'ambito del Contest Lab di Cult 147 "Confini" - FIAF